La lettura dei documenti ufficiali non è mai agevole, e il compito di chi si assume l'onere e la responsabilità di informare i cittadini di quello che realmente accade è spesso gravoso. Vediamo allora di sintetizzare quanto contenuto nella delibera della Corte dei Conti n°41/2011.
La Corte dei Conti, "VISTA la relazione dell’Organo di revisione sul rendiconto 2009 della Provincia di Frosinone, acquisita al protocollo di questa Sezione in data 25 ottobre 2010 con il n. 6133", a cura del dott. Gianluca Braghò, "ha evidenziato la presenza, nelle chiusure contabili dell’amministrazione provinciale di Frosinone inerenti all’esercizio 2008, di profili di criticità meritevoli di approfondimenti istruttori ".
Le questioni che la Corte dei Conti ha approfondito sono le seguenti:
I) Mancato rispetto del Patto di Stabilità per l’anno 2008. Errata e falsa rappresentazione dei dati di bilancio nella certificazione del conto consuntivo trasmessa a cura dell’Organo di revisione. Errato calcolo degli obiettivi del Patto anche con riferimento a voci di spesa inserite nei servizi per conto terzi. Mancata osservanza delle sanzioni previste dall’art. 76, comma 4, del d.l. 25 giugno 2008, n.112, convertito nella legge 6 agosto 2008, n.133
In parole povere, l'Amministrazione Provinciale di Frosinone, all'epoca guidata dalla giunta Scalia, avrebbe certificato con dati contabili non esatti il rispetto del patto di stabilità per l'anno 2008. Inolte, secondo la Corte dei Conti, "La provincia di Frosinone, producendo calcoli del Patto non coincidenti e non facendo constare il mancato rispetto dei vincoli per l’anno 2008, ha comunque assunto numerose unità di personale, ha fatto ricorso a contratti di collaborazione coordinata e continuativa e ha usufruito di lavoratori interinali ".
Secondo la Corte dei Conti, l'artifizio contabile messo in essere dall'amministrazione Scalia sarebbe consistito nello spostare alcune voci del bilancio. In particolare, a fronte di trasferimenti dalla Regione per € 26.181.619, sarebbero state impropriamente allocate nei “Servizi conto terzi” le cifre seguenti:
a) € 10.013.819 (che la regione aveva invece destinato a investimenti per spese in conto capitale)
b) € 3.829.577 anticipate dall’Ente per conto dell’A.T.O. 5, finalizzate al funzionamento e gestione dell’organismo
Secondo il magistrato istruttore, una corretta allocazione contabile dei suddetti movimenti avrebbe dovuto prevedere "i trasferimenti in conto capitale della Regione in entrata, al Titolo IV, e i corrispondenti impieghi per spese d’investimento, al Titolo II della spesa; invece, le spese anticipate per conto dell’ATO dovevano essere allocate al Titolo I della Spesa (tra le spese correnti) e l’ente doveva prevederne il rimborso in entrata al Titolo III, categoria V “Proventi diversi - concorsi, rimborsi e recuperi".
E' bene chiarire subito una cosa: la Corte dei Conti non accusa l'Amministrazione Scalia di aver rubato, ma di aver illegittimamente iscritto entrate e uscite in voci di bilancio non corrette, con la conseguenza di esibire un bilancio che solo apparentemente rispettava il patto di stabilità per l'anno 2008.
Aggiunge infatti la delibera dela Corte dei Conti: "L’inesatta allocazione nei 'Servizi conto terzi' dei suddetti movimenti è da considerare rilevante ai fini del rispetto dell’obiettivo annuale del Patto di stabilità, atteso che, a fronte delle registrazioni dei trasferimenti in conto capitale della Regione, erogati per un importo di € 7.200.000, risulta che l’Ente abbia anticipato pagamenti per€ 9.413.819,38 con una differenza di € 2.213.819,38, che incide significativamente ai fini del calcolo di 'competenza mista' del Patto di stabilità, per l’anno 2008".
La conclusione è la seguente: "Alla luce delle predette correzioni, il saldo finanziario positivo di competenza mista di € 1.881.000, migliorativo dell’obiettivo programmatico 2008, fissato in € 1.106.000, si modifica in misura rilevante e, sulla scorta dei dati parziali forniti dall’organo di revisione, è quantificato in euro -332.819,00 da cui si evince il mancato rispetto del parametro obiettivo per l’anno 2008. Di conseguenza, l’Ente nel corso del 2009, avendo certificato il rispetto del Patto per l’anno 2008, non è rimasto soggetto alle sanzioni previste per gli enti inadempienti e, come evidenziato nella verifica amministrativo-contabile dell’I.G.F., ha assunto n. 12 dipendenti a tempo indeterminato e n. 17 unità a tempo determinato ai sensi dell’art. 90 T.U.E.L.; inoltre, ha fatto ricorso a contratti di collaborazione coordinata e continuativa ed ha effettuato pagamenti per la fornitura di lavoratori interinali".
Andiamo avanti e passiamo al punto II delle osservazioni della Corte dei Conti.
II) Illegittimo inserimento nella voce 'Servizi conto terzi' di somme in entrata e in uscita, non previste dall’elencazione tassativa di cui al D.P.R. 31 gennaio 1996, n.194. Violazione dell’art. 168 T.U.E.L. Inosservanza del punto 25 del principio contabile n.2 applicabile agli EELL. Elevato importo della voce 'Servizi conto terzi' in funzione elusiva del corretto calcolo degli obiettivi del Patto di stabilità
Con questa osservazione la Corte dei Conti rileva come, dal 2007 al 2008, la voce "Servizi conto terzi" è lievitata del 29,22%, "in funzione elusiva del corretto calcolo degli obiettivi del Patto di stabilità".
Seguono altre osservazioni, per la lettura delle quali rimandiamo il lettore alla Delibera n. 41/2011/PRSE, per saltare direttamente ai punti VIII (Aeroporto di Frosinone), IX (Interporto), X (APEF) e XI (Multiservizi).
VIII) Mantenimento della società inattiva Aeroporto Frosinone S.P.A. in violazione del principio del buon andamento e dei canoni di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa.
La Corte dei Conti ci va giù pesante: "È stato rilevato, in sede istruttoria, un grave deficit gestionale attribuibile, verosimilmente, all’immobilizzazione di capitale pubblico in un organismo partecipato qualificabile quale mero centro d’imputazione di costi fissi". Le osservazioni della delibera della Corte dei Conti si fermano al bilancio 2009, ma sono trancianti. Ecco qualche esempio:
a) "La verifica dei bilanci di esercizio compresi nel periodo 2006-2009, acquisiti telematicamente presso la CC.II.AA. in fase istruttoria, ha incontrovertibilmente evidenziato che la predetta società è inattiva dalla data della sua costituzione sino all’ultimo bilancio esaminato al 31.12.2009".
b) "Nonostante la perdurante inattività, le spese di funzionamento e per i servizi sono in massima parte originate dagli emolumenti pagati ai componenti del consiglio di amministrazione (in violazione dell’art. 27 dello Statuto, che presuppone l’espletamento effettivo del mandato e dei compiti istituzionali), ai dipendenti (per non si sa bene quali mansioni svolte) e per varie collaborazioni autonome di cui non si comprende l’utilità. Sono poi emerse spese per l’attivazione di contratti pronti contro termine per rilevanti importi. La società risulta totalmente in mano pubblica con plurima partecipazione delle amministrazioni locali, del Consorzio ASI (anch’esso pubblico) e della C.C.I.A.A. Le amministrazioni comunali di Frosinone e di Ferentino hanno inviato una laconica delibera, avente ad oggetto la ricognizione delle partecipazioni societarie, comprensiva di detta società aeroportuale, la quale stenta ad essere definita con caratteri di strategicità e di stretta strumentalità con i fini istituzionali degli enti partecipanti, quanto meno alla luce della sua perdurante inattività".
c) "I rappresentanti del Comune di Frosinone hanno valorizzato la propria partecipazione minoritaria in tale società (pari al 5,7817%) ed hanno precisato che la società non è inattiva, bensì in una fase di start up" 
IX) "Mantenimento dell’inattiva società INTERPORTUALE FROSINONE (S.I.F.) S.P.A., in violazione del principio del buon andamento e dei canoni di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa. Immobilizzazione di capitale pubblico in un organismo partecipato, qualificabile quale mero centro d’imputazione di costi fissi"
Mi risparmio la fatica di commentare il drastico giudizio della Corte dei Conti (che parla da solo), rimandandovi alla lettura della delibera. Vi segnalo, però, un intervento, sull'argomento, di my friend Randy Papero (Randy Papero: Jacques de Chabannes de La Palice e l'interporto di Forisenno).
X) "Gestione dell’Agenzia Provinciale per l’Energia Frosinone (A.P.E.F.) S.C.A.R.L. Società a partecipazione pubblica maggioritaria, senza scopo di lucro e inattiva dalla data della sua costituzione, cioè dal 19 giugno 2006 sino al 31 dicembre 2008".
Anche in questo caso, secondo la Corte dei Conti, siamo in presenza di una "Immobilizzazione di capitale pubblico in un organismo partecipato qualificabile quale mero centro d’imputazione di costi fissi". Non è tutto, ovviamente, ma mi preme evidenziare, tra le osservazioni, una che lascia pensare: "In data 20 febbraio 2008, sul conto Unicredit intestato alla società, viene versato un bonifico per euro 174.746,46 che non trova riscontro nelle poste del bilancio 2008. Non è dato conoscere l’utilizzo di tale cospicuo introito di denaro". Marvellous, direbbe il mio amico Randy Papero!
XI) "Squilibrio economico-finanziario nella gestione della società partecipata FROSINONE MULTISERVIZI S.P.A. L’andamento gestionale registra reiterate perdite di gestione per l’anno 2008. L’equilibrio finanziario per l’anno 2009 è stato conseguito a seguito di cospicua contribuzione regionale"
Rinuncio a commentare quest'ultima voce, perché non sono sufficientemente informato. La persona più indicata per farlo è l'amico Paolo Iafrate, il quale si occupa, da tempo, di questa vicenda.
Per concludere, invito tutte le persone ragionevoli e di sani principi alla lettura della delibera Delibera n. 41/2011/PRSE della Corte dei Conti, della quale ho commentato quelli che, a mio avviso, sono i passi salienti.
Seguirà presto, me lo ha confermato poco fa telefonicamente, un video editoriale di Randy Papero, di ForisennoTV
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