Si desume che il mezzo sia stato acquistato con una quota (forse completa) del contributo dei privati. Grazie a loro, sicuramente. Ma fa riflettere molto, che un comune capoluogo, per una parte di cittadini così esposti, e su cui si esprime il grado di civiltà e convivenza di una città, debba ricorrere a versamenti esterni invece che far parte del bilancio comunale.
Appare quindi più importante pubblicizzare gli sponsor, coloro che hanno donato una quota per l'acquisto piuttosto, che la dignità di chi vi è trasportato.
Sulla carrozzeria non c'è solo l'elenco dei donatori, ma c'è proprio la propaganda pubblicitaria fatta da scritte colorate e da ogni logo! 5 sul davanti, 10 nella parte posteriore, 21 sul lato del guidatore, 21 sul lato passeggero! Totale 57 targhe pubblicitarie.
Come si sentiranno le persone che viaggiano su questo mezzo? Risulta già difficile sostenere che il mezzo possa portare anche una sola pubblicità propagandistica. Ma in questo caso addirittura 13 targhe pubblicitarie coprono proprio i finestrini! Voi viaggereste con la vostra automobile piena di pubblicità? E la mettereste anche sui finestrini?
Basterebbe citare che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, nel preambolo, riconosce «che la disabilità è un concetto in evoluzione e che la disabilità è il risultato dell'interazione tra persone con menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri», e sottolinea che uno dei principi generali è il rispetto per la dignità intrinseca.
A Frosinone sembra che i disabili non siano cittadini. Non solo i servizi sociali non sono adeguati, i fondi limitati, gli aiuti intempestivi, le strutture invalicabili, le barriere architettoniche ogni dove, ma il concetto stesso di cittadinanza è minato poiché la città per la sua conformazione urbanistica, per le scelte politiche e per la rete di relazioni, non è a dimensione di quelle persone che per cause ontogenetiche o per disabilità non sono autosufficienti. La disabilità a Frosinone diventa spesso handicap poiché ci si può trovare in un ambiente con caratteristiche che possono limitare o restringere le proprie capacità funzionali e di partecipazione sociale.
Noi crediamo che lavorare sulla disabilità passi anzitutto sul coinvolgimento dei disabili, delle famiglie, delle associazioni che si devono confrontare periodicamente sulle scelte di politica sociale da portare avanti. L'attuale modo di lavorare di questa amministrazione sembra confondere il piano del diritto con una solidarietà compassionevole. La nostra Costituzione e la legislazione conseguente non fanno questa confusione: la solidarietà è un elemento portante della nostra idea di convivenza civile, da difendere e promuovere.
Chiediamo all'ente di togliere le scritte pubblicitarie propagandistiche dal pulmino, di elencarle, più dignitosamente, al massimo su una fiancata: «promuovere una percezione positiva ed una maggiore consapevolezza sociale nei confronti delle persone con disabilità» è un dovere elencato nella Convenzione succitata, unite per l'accrescimento della consapevolezza.
Crediamo inoltre che i donatori troverebbero più idonea la loro partecipazione e renderebbero chiaro che la loro sensibilità non vuole essere percepita necessariamente come un ritorno di carattere economico.
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