L'informazione webvisiva dal basso può trasformare i cittadini da fruitori passivi, come sono stati ridotti dalla televisione, in produttori attivi di cultura, creatori dei propri linguaggi espressivi e inventori di proprie visioni del mondo!
Migliaia, milioni di produzioni webvisive dal basso faranno presto concorrenza ai canali dell'informazione main-stream. La tecnologia, che ha regalato al potere la possibilità di manipolare le coscienze dei cittadini, ora restituisce quello che ha tolto. E' questa la ragione per cui la televisione digitale è un vicolo cieco, nient'altro che un mezzuccio per strappare qualche anno ancora di monopolio dell'informazione (e del mercato pubblicitario). Entrambe queste cose devono essere tolte dalle mani del duopolio televisivo, per tornare nelle mani di tutti. This is our vision!
A Frosinone, che pure non è una città efficacemente cablata, molte abitazioni sono già servite da connessioni veloci a 20 Mbps. In genere queste offerte (sia nel caso di Telecom che di Fastweb) prevedono una velocità di scaricamento (download o downstream) fino a 20 Mbps, e una di caricamento (upload o upstream) fino a 1 Mbps. Nella nostra città 1 Mbps significa, mediamente (come ho avuto modo di verificare), una velocità effettiva in upload di 0.7-0.8 Mbps, più che sufficienti per immettere in rete contenuti audio-video in real-time. Attenzione: i contratti con velocità in download fino a 7 Mbps garantiscono, secondo la mia esperienza "frusinate", una velocità media di upload di circa 0.2 Mbps, quanto basta per navigare agevolmente ma assolutamente insufficienti per fare il salto di qualità: diventare produttori di contenuti audio-video.
Qualcuno dirà: ma a che ci serve diventare produttori di contenuti audio-video? Vi faccio un piccolo elenco di possibili situazioni:
- E' il compleanno del vostro bimbo e trasmettete la festa in tempo reale su un video-blog, così che i nonni, dal lontano ospizio, possano partecipare... eh eh eh come sono cattivo...!
- Siete insegnanti e volete arrotondare lo stipendio: organizzate delle video-lezioni on line con i vostri studenti
- Siete un'istituione scolastica e decidete di organizzare un corso serale per studenti lavoratori
- Siete un'azienda e desiderate coinvolgere il vostro pubblico, già fidelizzato con altri strumenti di social networking (es. facebook), nella presentazione dei vostri prodotti
Vi basta? Prevedo già un'altra obiezione: "ma chi vuoi che si metta a vedere 'ste cose davanti ad uno schermo? Sei un esaltato!". Beh, un po' esaltato lo sono, ma forse non sapete un'altra cosettina. Se avete un televisore abbastanza recente, avrete fatto caso che in qualche pannello posteriore o laterale c'è una batteria di ingressi e uscite dai nomi, per molti di voi, esoterici. A cosa servono? Servono per collegare alla tv il vostro registratore, la vostra telecamera digitale e, soprattutto, il vostro computer. Basta un cavo adatto, che potete tenere arrotolato dietro il mobiletto, e usarlo quando volete visualizzare sul vostro televisiore quello che c'è sullo schermo del notebook. Vi assicuro che guardarsi i filmati di youtube sul televisore in salotto, comodamente sdraiati sul divano a bere una birretta e, se siete tabagisti, a sfumacchaire in tranquillità, è una magnifica esperienza. Ovviamente vi serve una connessione di buona qualità ma, solo per la fruizione, i 7 Mbps standard vanno bene. Il bello è che, invece dei cento (ma sono davvero cento?) canali del digitale terrestre e/o del satellite, avrete a disposizione tutta la potenza di Internet, con i suoi milioni di canali sui quali esercitare un controllo totale. Addio telecomando, vi basterà un minuscolo laptop con schermo da 11 pollici e potrete saltare dalla puntata di Report che avete perso alla diretta organizzata dal vostro candidato locale in occasione delle elezioni!
Tutto questo non accadrà tra dieci anni, sta già accadendo. Forse voi non fate parte dell'avanguardia, ma è solo questione di tempo e, presto o tardi, vi deciderete ad accorrere in un negozio specializzato per acquistare il cavo di cui sopra. Oppure, se proprio siete dei fighi, vi metterete in cerca di un dispositivo wireless che ve lo tolga dai piedi.
Ovviamente tutto ciò avrà ripercussioni pesantissime sul mercato pubblicitario: cambierà tutto. Il modello di business sul quale Berlusconi ha fondato il suo potere potrebbe sbriciolarsi in pochissimi anni. Ho detto "potrebbe", perché c'è un problema. Davvero si faranno avanti, dal basso, migliaia di produttori capaci di sottrarre introiti alle majors dell'intrattenimento attraverso la creazione di contenuti in grado di attrarre una frazione rilevante del pubblico web-visivo prossimo venturo? Oppure la passività del popolo prevarrà, rallentando un processo altrimenti esplosivo e regalando così, agli interessi minacciati, il tempo di studiare provvedimenti e contro misure?
Noi di ecodellarete.net non siamo, a tal proposito, né ottimisti né pessimisti. Ci limitiamo a registrare un interesse crescente nella produzione di contenuti audio-video originali, sia di taglio artistico che informativo. Gli strumenti software ci sono da tempo, l'hardware di elevate prestazioni necessario è ormai disponibile al prezzo di mille euro, le competenze diffuse ci sono. E ci sono anche i primi servizi web gratuiti che, seguendo il modello di business di youtube, si stanno affacciando sul mercato (ad esempio ustream.tv o livestream.com). Quello che ci lascia perplessi, però, è il persistere di atteggiamenti passivi, che rileviamo nelle modalità di utilizzo di strumenti come facebook o twitter. Facebook, soprattutto, è il luogo del "copia& incolla". Un luogo, cioè, nel quale la maggior parte delle attività è riconducibile al gioco dello scambio delle figurine: io mostro un video o una foto o una notizia a tutti, e tutti fanno la stessa cosa con me. Facebook è un po' come andare al bar quando ci si sente soli: si incontra un po' di gente, si scambiano due chiacchiere, ma si resta soli come prima. Per alcuni, poi, il bar-facebook diventa il luogo dello stravacco virtuale. Niente a che vedere con la fatica del creare: scrivere un articolo, realizzare un filmato o un documentario, condurre un'inchiesta, fare un'intervista. Nel gioco del "copia&incolla" lo sforzo non ha nulla di creativo: ci si limita a ricercare, nel vasto mare di Internet, i contenuti che ci danno ragione, per proporli agli altri, nella speranza (somma soddisfazione) di ottenere in cambio un certo numero di commenti: la prova dell'esistenza in vita del giocatore!
Se questo è lo stato mentale del popolo, ahimè, nemmeno la virata tecnologica che sta restituendo ai tanti una parte del potere che la tecnica novecentesca aveva regalato ai pochi, potrà essere di qualche utilità. Il nostro appello ai volenterosi, allora, è questo:
Uscite da facebook e gambe in spalla! Andate nel mondo, raccogliete fatti, impressioni, suggestioni, create con questi "mattoncini" nuove idee e, fatto il lavoro, infilate il risultato in Internet! magari usando (anche) facebook....
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